Questo esperimento è un grande classico, ma è sempre significativo ed efficace per capire come funziona l’osmosi. Insomma: Old but gold.

La realizzazione è semplicissima, basta tagliare una patata a metà e scavarla con un cucchiaino per trasformarla in una ciotolina.

All’interno si mette un po’ di zucchero (ma funziona anche con il sale) e si aspetta per vedere cosa succede. Per rendere più ricco l’esperimento consiglio di lasciare una pata-ciotolina vuota come gruppo di controllo e raccogliere misure all’inizio e alla fine.

Con il tempo si osserverà comparire dell’acqua nella cavità dove c’era lo zucchero e contemporaneamente la pata-ciotolina sarà sempre più sgonfia. I più attenti osserveranno anche un cambiamento di colore, ma questo dovrebbe avvenire in entrambe le metà perché è causato dall’ossidazione.

L’acqua comparsa si trovava inizialmente dentro le cellule ed è scappata per portare equilibrio nella concentrazione delle sostanze tra l’ambiente interno e l’ambiente esterno. E’ un fenomeno spontaneo che avviene in presenza di membrane semipermeabili come quelle che racchiudono le cellule.

Sconsiglio di dare subito una spiegazione del fenomeno a ragazze e ragazzi, bensì trovo molto più significativo raccogliere le loro osservazioni, le loro ipotesi e chiedere di inventare nuovi esperimenti per poterle verificare. In questo modo si arriverà comunque alla conoscenza dell’osmosi, ma si stimolerà nel contempo la comprensione del metodo scientifico, l’importanza di una peer review, la possibilità di fallimento e il piacere della scoperta.

Nel prossimo articolo un’idea per proseguire l’indagine sull’osmosi. Qui invece trovi la scheda operativa per i ragazzi già predisposta per raccogliere le osservazioni:

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