Questa esperienza l’ho inventata anni fa e non sono più riuscita ad abbandonarla. Perfetta per un lavoro in piccoli gruppi, è riproducibile anche durante la DAD.
Si tratta di fornire ai ragazzi il codice DNA di un mostro e le istruzioni per poterlo decifrare così che possano effettivamente comprendere a cosa serve il DNA e come viene usato dalle nostre cellule.
Una volta assegnati i codici bisogna specificare che è si tratta soltanto di una metà del DNA, come se un enzima avesse già provveduto ad aprirlo. Con un po’ di pazienza i ragazzi dovranno tradurre il codice da DNA in RNA.
Poi potranno leggere una tripletta per volta e montare i vari amminoacidi consultando la tabella. Apposite triplette daranno i segnali di “inizio proteina” e “fine proteina”.
A me piace portare le perline stirabili di Ikea e uno spago per montare fisicamente le proteine, ma l’attività può essere svolta anche disegnandole con i pennarelli.
Alla fine ogni proteina concorrerà a determinare una caratteristica fisica del mostro che potrà essere disegnato e “battezzato”.
Ai più veloci possiamo chiedere di fare il lavoro inverso, cioè pensare ad un mostro mixando le caratteristiche a disposizione e scrivere il suo codice DNA che potremo poi usare in futuro per un’altra classe.
Qui sotto potete scaricare gratuitamente il file con cinque diversi DNA (ogni codice occupa due righe, andrebbero ritagliate e incollate in modo da formare una sola lunga striscia); le istruzioni di lavoro e un foglio di controllo.
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