Mi piace che i ragazzi possano avere un’immagine realistica di ciò che ci circonda. Il Sistema Solare è sempre mal rappresentato nei libri di testo quindi con le terze mi invento spesso delle attività per competenze per potergli rendere giustizia.

Il mio modo preferito consiste nel far tracciare ai ragazzi le orbite dei pianeti sul pavimento del corridoio della scuola, l’effetto wow è assicurato!

Un altro che amo è il Sistema Solare in scatola: si prende un nastro lunghissimo (30 metri è l’ideale) e si segnano i punti in cui si trovano le orbite dei pianeti annodando anche dei cartellini con alcune informazioni. Con questo nastro si può uscire in cortile e animare il Sistema Solare spostandosi nello spazio a disposizione; poi lo si ripone in una scatola.

Ma qui siamo di nuovo in DAD e queste attività dovranno rimanere sfocate immagini di repertorio. Niente panico però, con i luoghi virtuali ci abbiamo preso gusto e adesso proviamo ad inventarne uno anche per il Sistema Solare.

Durante una videolezione ho chiesto ai ragazzi di disegnare l’immagine che si attiva nella loro memoria quando si parla di Sistema Solare. Per farlo avevo preparato in anticipo una Jamboard con una pagina per ciascuno. Mentre disegnavano io scorrevo le varie schede, successivamente ho proiettato tutte le immagini per dare la possibilità ai relativi proprietari di raccontarle anche a parole.

Nella maggior parte dei casi il Sole è stato messo al centro, in molti hanno disegnato delle orbite e qualcuno ha inserito anche i nomi dei pianeti. Ci sono state osservazioni ricorrenti, mentre alcuni aspetti sono stati evidenziati solo da qualcuno, per esempio: la forma ellittica delle orbite, l’aspetto “luminoso” del Sole, la presenza degli anelli su Saturno, l’aspetto realistico della Terra o il suo movimento di rotazione.

Questo alunno ha specificato a voce l’intenzione di separare i pianeti rocciosi dai “giganti gassosi” e ha spiegato la differenza ai compagni. Solo raccogliendo e organizzando le loro conoscenze pregresse avevamo costruito un quadro abbastanza chiaro con le informazioni più importanti.

Per cominciare a smontare i misconcetti ho chiesto quale fosse secondo loro l’unità di misura più adatta per descrivere il Sistema Solare: la maggior parte ha detto Anno Luce, qualcuno ha parlato di milioni di chilometri o di metro-campione.

Ne ho approfittato allora per spiegare cosa fosse l’Unità Astronomica (distanza media tra Sole e Terra) e per chiedere loro una stima della distanza tra Sole e Nettuno con questa unità di misura. Molto frequenti le risposte 4 e 5, ma il range andava da 3 a 10.

Ecco il primo effetto WOW digitale: quella misura è vicina a 30 UA; il triplo della previsione più generosa.

A questo punto comincia il loro compito di rappresentazione: io ho preparato una presentazione di Google con 30 slide che scorrono una affianco all’altra dando l’impressione di creare una lunga striscia e ho inserito dei cartellini numerati in UA ai margini di ciascuna pagina; a loro il compito di cercare le informazioni necessarie per posizionare correttamente i corpi celesti e nelle prossime lezioni sistemeremo anche le loro dimensioni, aggiungeremo delle informazioni e allargheremo l’orizzonte oltre a Nettuno.

Se può tornarvi utile QUI potete trovare la presentazione vuota.

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